Buonasera cari amici di VersoCasa! Oggi è una domenica piovosa e sto organizzando dal mio ufficio di casa gli appuntamenti della settimana entrante e ho la fortuna di poterlo fare affacciato ad una finestra che da sul verde dei campi attorno a Mantova.
Questa situazione mi ha fatto pensare a come è cambiato il mondo del lavoro negli ultimi anni; sappiamo bene che la pandemia ha accelerato un percorso già iniziato precedentemente verso il lavoro agile (o smartworking), ovvero con la possibilità, per una buona quantità di professioni, di poter sempre più spesso lavorare da un luogo che non sia per forza l’ufficio.
Certamente avere la fortuna di poter operare in un ambiente a noi piacevole potrebbe addirittura migliorare la nostra produttività.
Il ‘900 è stato caratterizzato da un accentramento della popolazione e ad una urbanizzazione sempre maggiore dei grossi centri cittadini, a discapito dei piccoli paesi e delle campagne: il cambiamento delle attività lavorative, dal settore primario verso quello secondario o terziario ha lentamente spopolato le zone più scomode ai grossi centri industriali, commerciali e direzionali.
Negli ultimi anni, grazie sopratutto ad una connessione sempre maggiore quindi ad una minor necessità di prossimità e connessione fisica, si sta invertendo lentamente la tendenza.
Come dicevamo, avendo il covid reso necessario questo distanziamento fisico, ha creato una certa attenzione da parte di alcune categorie professionali verso la possibilità di lavorare vivendo in un ambiente più tranquillo e spesso immerso nella natura.
In questa probabile ottica i nostri piccoli borghi italiani sono una occasione da sfruttare al meglio: essendosi negli anni letteralmente svuotati, si ha la possibilità di acquistare o trovare in locazione immobili decisamente caratteristici a prezzi molto molto interessanti.
Sicuramente sarà compito della amministrazioni comunali di questi piccole entità fare il possibile per poter essere attrattivi, ma in quale modo? Creando le condizioni per poter essere raggiungibili facilmente (sia fisicamente che dal punto di vista della pubblicità e della connessione virtuale), creare servizi che possano essere rapportati ad una domanda che potrebbe aumentare nel tempo, agevolare fiscalmente il recupero di abitazioni altrimenti dismesse e il domicilio lavorativo di nuove figure, essere pronti ad un cambiamento all’interno della comunità, sia dal punto di vista numerica che culturale…insomma è necessario creare un habitat ideale per far rifiorire un paese =)
Molti sono i casi di progetti virtuosi in questa direzione:
- l’architetto Stefano Boeri ad esempio sta mappando, in collaborazione con il politecnico di Milano, i borghi italiani che potrebbero essere adatti a ciò,
- Il CEA (Consiglio Europeo dell’Arte), sta portando avanti il progetto “I’M ITALY”, rivolto ai piccoli comuni che vogliano promuovere il percorso di rigenerazione urbana intrapreso in conformità alle buone pratiche definite dal CEA stesso
- Legambiente, per il secondo anno consecutivo, premia i piccoli comuni più virtuosi attraverso il premio “Voler bene all’Italia”, nel quale si mettono in luce i luoghi che siano più attrattivi, attraverso un modello sostenibile dal punto di vista ambientale ed etico.
Insomma, qualcosa nel nostro modo di vivere il lavoro sta cambiando, dobbiamo sforzarci tutti per far si che l’ambiente in cui viviamo sia al passo con il nostro bisogno di star bene.
Avete a cuore un piccolo borgo o una comunità? perchè non contattare l’amministrazione locale per approfondire la possibilità che sia il Vostro prossimo luogo di lavoro?
Un abbraccio
Matteo, il Vostro agente immobiliare.